Carlo Marchini Onlus
Lettera di Suor Vilma Tallone - Economa Generale delle FMA del 19 ottobre 2010

Una casetta tutta nuova ad Haiti dopo il terribile terremoto del 12 gennaio 2010


  Una casetta tutta nuova ad HAITI

Da Haiti non arrivano solo  notizie tristi e allarmanti.  Qualche segno di speranza splende anche sulle rovine, come il sole che illumina le tante pozzanghere delle strade piene di buche, che obbligano i taxi coloratissimi e le macchine a “zigheggiare” continuamente.

Uno di questi segni della vita che ritorna  è la costruzione delle casa-famiglia di Dessaline e Petion Ville: la prima abitata all’inizio di settembre, la seconda ai primi di ottobre.  Due piccole comunità di Figlie di Maria Ausiliatrice, con due gruppetti di ragazzine privilegiate vi trovano riparo e conforto dopo nove mesi vissuti sotto le tende, sotto il caldo o sotto la pioggia, condividendo  le stuoie con formiche, zanzare e altri ospiti non invitati. Le altre bambine dei nostri foyers distrutti dal terremoto devono aspettare la costruzione di un grande collegio a Croix des Bouquets, un nuovo sito a circa 12  chilometri dalla capitale, dove un complesso di 16 bungalows raccoglierà 150 ragazzine orfane o con gravi problemi familiari,  offrendo loro non solo la casa, la scuola ma una vera famiglia.

Un grazie vivissimo va agli Amici dell’Associazione Carlo Marchini- ONLUS,  che hanno con molta generosità contribuito alla realizzazione delle due prime case famiglia, costruite da una ditta di santo Domingo in pannelli di cemento prefabbricati, sufficientemente solidi per  un uso duraturo.

Anche la Caritas svizzera e altre piccole associazioni stanno costruendo casette per la popolazione, ma la grande ricostruzione di Haiti deve ancora incominciare. I tecnici  parlano di una durata di 20 anni e anche più. Ciò significa che un’intera generazione è condannata a vivere in  rifugi precari.   La ricostruzione di Haiti sarà il frutto certo di grandi investimenti e della cooperazione internazionale, ma  si realizzerà anche, e in modo più efficace, con gli aiuti modesti, ma continui di tante persone sconosciute, ma attente a questa realtà, anche quando l’obiettivo mediatico si spegne e dimentica che le conseguenze dei  105 secondi della distruzione tellurica non hanno solo la durata di un flash. 

 

Roma, 19 ottobre 2010

                                                                                                               Sr Vilma Tallone

                                                                                                  

 Economa Generale FMA

                                                                                                              

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