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Alcuni bambini in una discarica alla periferia di Belo Horizonte, in Brasile
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Dieci anni fa Carlo Marchini, mentre faceva il bagno con i bambini della missione di Saò Gabriel, in Amazzonia, veniva inghiottito dalle acque del Rio Negro. Ora riposa nel cimitero della piccola missione nel nord del Brasile. Carlo si era recato in Brasile insieme ad alcuni amici per portare alcuni contributi ad un missionario salesiano. E gli stessi suoi amici, dopo la tragedia, decisero di fondare l’Associazione «Carlo Marchini per le opere salesiane a favore dei bambini poveri del Brasile». Da allora ad oggi la famiglia è cresciuta e conta quasi 2700 soci sparsi per tutta Italia. «I contributi ricevuti ci hanno consentito in questi dieci anni, sempre in stretta collaborazione con i missionari salesiani, di dare concreto sostegno a più di cinquemila bambini: ne abbiamo già visti molti crescere ed abbiamo realizzato per loro tante opere grazie alla generosità dei nostri soci - racconta la presidente, Eugenia Lombardi Platto -. Attualmente stiamo seguendo circa tremila bambini nei vari centri sparsi in tutto il Brasile. Non tutti sono affidati ad un padrino e per questo c’è sempre bisogno di nuovi amici, per poter continuare ad aiutarli». L’attività di aiuto si svolge in Centri di accoglienza dove i ragazzi ricevono ogni giorno una colazione e un pasto caldi, assistenza sanitaria, indumenti, rinforzo scolastico, svolgono attività ricreative e sportive, frequentano corsi di avviamento al lavoro. Vediamo, anno per anno, le principali attività dell’Associazione in Brasile. Già nel marzo 1992 nasce a Barbacena, nel Minas Gerais, il primo oratorio «Carlo Marchini» che accoglie i primi cento bambini della favela Sapé. A novembre, nella favela, viene realizzata una lavanderia comunitaria con docce, bagni e lavatoi. A Sao Gabriel, dove è sepolto Carlo Marchini, viene «adottata» la scuola Don Bosco frequentata da bimbi indios. Nel 1993 inizia a funzionare, sempre a Barbacena, un oratorio dedicato ad Eleonora Veschetti. A Belo Horizonte si interviene a favore dei ragazzi di strada. Nel 1994 a Barbacena nasce l’oratorio seguito dalla suore salesiane che si occupa di piccoli orfani. Nel 1995 viene inaugurato il nuovissimo oratorio intitolato alla Veschetti, realizzato interamente dall’Associazione. Nel 1996, per consentire alle suore salesiane di affrontare con maggiori mezzi il problema delle bambine di strada, viene esteso il sostegno alla Casa di Contagem, dove le piccole sono ospitate. Nel 1997 viene realizzato il progetto «barca ospedale padre Goes» per fornire un’assistenza sanitaria alle popolazioni che vivono in Amazzonia. Sempre nello stesso anno viene realizzato un nuovo oratorio ad Anapolis, nello stato del Goiàs. A Manaus viene aperto un centro sociale, punto di riferimento di centinaia di bambini. Nel 1998 viene aperta una scuola a Juina, nel Mato Grosso, il cui costo è interamente coperto da un benefattore che preferisce rimanere anonimo. Nel 1999 a Nova Contagem, baraccopoli alla periferia di Belo Horizonte, viene creato il Centro di accoglienza «Chiara Palazzoli»: oggi è frequentato da oltre 600 bambini. Nel 2000 l’Associazione «Marchini» fornisce canoe per la pesca e vestiario per i 340 bambini che frequentano la scuola dei salesiani a Maturacà, in Amazzonia. L’intervento si estende anche ad una località alle foci del Rio delle Amazzoni. A Juina viene aperto il consultorio odontologico infantile dedicato a Marchini, mentre a Contagem vengono prese in affido bambine provenienti dall’esperienza della strada. Le novità del 2001 sono state molte, tra tutte la realizzazione ad Aparecida di Goiania di un Centro, dedicato alla memoria del sacerdote bresciano don Giovanni Pini, nel quale le suore salesiane potranno seguire centinaia di bambine di strada. Anche in questo caso, come in molti altri, il terreno per la costruzione del centro è stato messo a disposizione dalla locale amministrazione. Per conoscere nel dettaglio le attività dell’Associazione si può telefonare ai numeri 030322141 oppure 3333224057. Ci si può anche collegare su internet all’indirizzo: digilander.iol.it/carlomarchini/.
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