Carlo Marchini Onlus
dal Bollettino Salesiano del mese di Dicembre 2010

In primo piano


IN PRIMO PIANO

 

Valerio MANIERI

Attuale tesoriere dell’Associazione Carlo Marchini Onlus.

Per anni segretario della stessa associazione:

www.carlomarchinionlus.it

 

Signor Manieri da quanto tempo è con la Marchini Onlus?

Sin dalla sua nascita, nel gennaio 1992, avendola io stesso fondata con alcuni amici.

 

Come e perché è nata?

Per ricordare Carlo Marchini che si era recato in Brasile nel Natale del 1991 per portare a un missionario salesiano, il padre Jacy Cogo che operava a Barbacena, le offerte che avevamo raccolto tra pochi amici. I soldi servivano per aiutare i bambini poveri della favela “Sapè” (divenuta poi Bairro “Dom Bosco”). Recatosi successivamente a São Gabriel, è disgraziatamente annegato, il 2 gennaio 1992, mentre faceva il bagno con i bambini indigeni. Per dare un senso a questa tragica morte, abbiamo deciso di fondare l’Associazione con lo scopo di aiutare il maggior numero possibile di bambini bisognosi seguiti dai salesiani.

 

Quante famiglie fanno parte dell’Associazione?

Le famiglie che negli anni hanno dato dei contributi all’Associazione sono state circa 3600, davvero un bel numero. Costantemente, circa duemila famiglie ci sostengono, permettendoci di continuare a fare del bene.

 

Che cosa avete realizzato che ritenete più importante e significativo?

 Sosteniamo con “l’adozione a distanza” circa tremila tra bambini e adolescenti, dislocati in 22 oratori e centri di accoglienza di salesiani e FMA, ma anche di alcune diocesi. Innumerevoli le opere realizzate. Accenno alle più significative: a Barbacena, gli oratori diurni “Carlo Marchini ed Eleonora Veschetti”; a Belo Horizonte, casa di accoglienza per ragazzi di strada e pensionato; a Nova Contagem, centro di accoglienza “Chiara Palazzoli”; ad Aparecida, centro giovanile “padre Giovanni Pini”; a Juina, collegio, asilo “Vasco Papa” e oratorio; ad Alta Floresta, centro comunitario; ad Abaetetuba, il centro di Pace “Salvo d’Acquisto” e scuola professionale “Giuseppe Lombardi”; a Manaus, la “Barca Ospedale Pe Goes” e il centro “N.S. da Luz”; a Maturacà tra gli indios yanomami, aule, pozzi e canoe da pesca per giovani coppie; ecc. Abbiamo finanziato fino a portarli alla laurea 15 giovani, ecc. In occasione dello tsunami abbiamo inviato un contributo al VIS e alle FMA. Attualmente, stiamo collaborando nella ricostruzione di un centro FMA ad Haiti.

 

Agite solo in Brasile o anche in altre Nazioni?

Quasi esclusivamente in Brasile. Stiamo tuttavia sostenendo anche una piccola Scuola in Eritrea, abbiamo contribuito alla realizzazione di una sala operatoria in Burkina Faso ed effettuato dei piccoli interventi in Italia.

 
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