Un grande centro di accoglienza con oratorio e campi sportivi che possa essere punto di riferimento per centinaia di bambini delle favelas. Nella città brasiliana di Abaetetuba, nello stato di Parà, alla foce dei grandi fiumi amazzonici, sta prendendo forma il progetto sostenuto dall’Associazione Carlo Marchini Onlus per le opere salesiane a favore dei bambini poveri del Brasile. Ieri all’Istituto salesiano di via Don Bosco si sono dati appuntamento parte degli iscritti (2000 quelli a Brescia e provincia sul totale di circa 3.000), invitati a rinnovare il Consiglio e ad approvare il bilancio, e l’occasione è stata ideale per un aggiornamento sull’iniziativa.
E’ stato il vescovo di Abaetetuba, monsignor Flavio Giovenale a riferire dei lavori in corso: «L’opera - ha detto - è in via di completamento e sta sorgendo nel quartiere di Bairro Mutirao, uno dei più degradati di Abaetetuba. Nella struttura centinaia di bambini ed adolescenti saranno alimentati ed educati. Ci saranno un centro sociale, due campi di calcetto che potranno essere trasformati in quattro campi di pallavolo, una pista di atletica e un’area con sabbia per la pratica di alcune discipline come il salto in lungo. E’ un progetto a cui la diocesi teneva molto e che ha trovato subito il supporto da parte dell’associazione. Sarà molto importante per i bambini poter contare su questa struttura, perchè purtroppo non hanno null’altro da fare e vivono in una situazione a rischio».
Il centro di accoglienza, cui sono stati destinati buona parte dei 228.104 euro raccolti per le iniziative nel Parà, sarà dedicato a Salvo D’Acquisto, l’eroico carabiniere ex allievo salesiano, e realizzato con la collaborazione del Comando generale dell’Arma. L’inaugurazione è prevista per il 24 maggio.
Ieri, dunque, gli iscritti all’Associazione Carlo Marchini hanno provveduto al rinnovo del Consiglio (i tredici membri sono stasti tutti riconfermati) e all’approvazione del bilancio. Nel 2004 le entrate sono state pari a 552.113 euro, mentre le uscite a 531.545 euro. I contributi raccolti sono stati così ripartiti: 38.055 euro per i progetti nel Mato Grosso, 38.281 per quelli in Amazzonia, 165.316 per quelli nel Minas Gerais, 228.104 per quelli nel Parà, 40.740 per quelli nel Goias, mentre altri 15.000 euro sono stati indirizzati allo Svi di Brescia per interventi a favore dei bambini di una tribù di pigmei nel Burundi. Nel dettaglio va segnalato il completamento di altre due opere: l’oratorio di Juina, nel Mato Grosso, e il Centro Nossa Senhora Auxiliadora a Nova Contagem, nel Minas Gerais; mentre nell’area indigena del Rio Negro sono stati portati avanti gli interventri a favore del piccolo ospedale di Taracuà.
E non è tutto, perchè oltre al mezzo milione di euro raccolti per i bambini brasiliani, altri 75mila euro sono stati destinati dall’associazione salesiana alle suore e ai missionari salesiani che in India e in Thailandia si sono presi cura dei tantissimi piccoli orfani dello tsumani.
Nel resoconto dell’attività svolta lo scorso anno c’è infine un episodio che ben esprime l’impegno dell’associazione salesiana. E’ raccontato dal presidente, Eugenia Lombardi Platto: «Un giovane brasiliano di 27 anni, nato a Barbacena e adottato diciannove anni fa da una famiglia italiana, si è rivolto a noi per vedere se potevamo aiutarlo a rintracciare le sue due sorelle più piccole, anche loro abbandonate. Grazie all’aiuto dei nostri amici salesiani di Barbacena siamo riusciti a ritrovare le due ragazze, adottate pure loro da famiglie italiane, e a far riabbracciare i tre fratelli dopo tanti anni».a.s.