Bollettino Salesiano - Luglio 2001
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Redazionale
DALLE 7 DEL MATTINO
Dal Centro di Accoglienza Chiara Palazzoli, bairro Nova Contagem, in Brasile, dove centinaia di minori ogni mattina si affollano. E' la loro casa.
"Bom dia, Celuta". Suor Celuta da Cunha Teles è l'anima di quell'oratorio "molto speciale", incastonato, come un gioiello, nel bairro Nova Contagem, estrema periferia de Belo Horizonte. Quando scocca il primo saluto sono ancora le 7 del mattino, ma già una moltitudine di bambini e bambine scalpita per entrare, e appena il varco c'è, sciamano ovunque, sicuri, felici, padroni: quella è casa loro, più che il tugurio che hanno lasciato da poco. Lì trovano, più che un pezzo di pane peraltro necessario a chi ha il problema di trovarlo, qualcuno che gli vuole bene, che perde tempo con loro e per loro, che gli insegna a vivere, a non disperare, e li prepara ad affrontare il domani. Al Centro di accoglienza essi hanno la possibilità di fare tutto quello che a casa - per chi casa ce l'ha - non potrebbero nemmeno sognare: giocano, studiano, fanno i compiti, suonano gli strumenti della fanfara, gridano, saltano in libertà.
- Quanti sono? Tanti. Molti, molti, molti di più di quelli che il Centro può accogliere, il quale riempie al limite di sopportazione i suoi spazi, facendo posto a circa 500 minori ogni giorno: di più proprio non ce ne sta, e uno dei rimpianti delle suore salesiane è proprio il doverne lasciar fuori migliaia di altri. Il centro ospita solo i minori dai 6 ai 14 anni: azzardarsi ad allargare anche di qualche mese il limite d'età vorrebbe dire aumentare a dismisura le liste d'attesa. Infatti, oratorio a Nova Contagem significa semplicemente una casa al posto della strada, significa una libertà aiutata, guidata, garantita, quindi veramente libera, al posto di una libertà selvaggia; è uno spazio a misura di ragazzo, invece che un percorso senza capo né coda, dove tutti vanno all'arrembaggio per rivendicare il loro posto e ai più deboli non rimane niente, se non la rabbia di sgomitare per sopravvivere in qualche modo, anche non innocente!
- Il Centro è cominciato quando qualcuno, sensibile al genere di problemi descritti ha attivato la carità evangelica, quella vera, che si muove a occhi aperti e fa sul serio, senza tanti sbandieramenti e senza annunci sui giornali, quella che non si accontenta dell'obolo per mettere a posto la coscienza. L'oratorio del bairro Nova Contagem insomma l'ha costruito un'Associazione che non dà a occhi chiusi, vuol rendersi conto di come vengono impiegati i soldi investiti, discute il progetto, ne segue la realizzazione, ne valuta i risultati. La carità non va sprecata: costa troppo: è costata la vita di Cristo! È questa la filosofia dell'Associazione Carlo Marchini sponsor dell'opera, che l'ha intitolata alla memoria di Chiara Palazzoli, 20 anni, una ragazza dell'Associazione che la carità la sapeva fare, e la faceva mettendosi a disposizione con semplicità di quanti avevano bisogno delle sue mani e del suo cuore…
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