Bollettino Salesiano - Gennaio 2004 |
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Redazionale
Abbiamo intervistato il col. Pezzolet che dal 1997 è Direttore Responsabile della rivista IL CARABINIERE, in merito all’iniziativa umanitaria di un ufficiale dell’Arma.
Colonnello, la rivista Il Carabiniere che lei dirige è per tutti i cittadini o solo per la cerchia dei membri dell’arma e familiari?
Il Carabiniere è un periodico che risale al 1872, nato a uso interno all’Istituzione. Dal 1983 per l’ampiezza del panorama informativo, la rivista è stata definita dall’Ordine dei Giornalisti “mensile di grande informazione e cultura professionale”. Al momento, l’80% dei nostri lettori non è militare.
Che cosa vuole trasmettere questa vostra pubblicazione?
È uno strumento con cui il Comando Generale dell’Arma propone l’Istituzione non solo come garante di sicurezza pubblica e privata, ma anche come portatrice di cultura, mirata ai valori e all’informazione equidistante, di arricchimento spirituale e professionale per i militari e per tutti i lettori. E tra i valori fondamentali figurano la solidarietà, il senso della giustizia e lo spirito di servizio.
Abbiamo letto nel numero di ottobre il lancio della campagna abbonamenti, dove, invece del solito gadget, si promette a chi rinnova che parte del ricavato andrà ad alcune associazioni (LumbeLumbe, VIS, VIDES, Marchini) che si occupano di solidarietà. Perché?
Il carabiniere non è solo un professionista vicino alla gente per debito di servizio, ma anche e soprattutto un uomo che ha scelto di realizzarsi in una vita di sacrificio e di dedizione, anche nel credo di quei principi di solidarietà, disponibilità e servizio del prossimo che, da prima della scelta dell’uniforme, egli ha profondamente radicati nel suo bagaglio umano e spirituale.
Probabilmente costituisce una sorpresa per molti la libertà con cui un ufficiale della “Benemerita” possa fondare una ONLUS per aiutare i più svantaggiati, e possa fare esperienze di volontariato missionario all’estero. E’ un’eccezione o fa parte della vostra struttura statutaria?
Molti ufficiali, marescialli, brigadieri e carabinieri si adoperano concretamente in quella che, con termine un po’ generico, si usa definire “beneficenza”, sia economicamente sia personalmente. Il Ten. Col. Italo Governatori è stato il primo, con l’approvazione e il plauso dell’Arma, a percorrere questa via della fondazione di una ONLUS a favore dei poveri del III mondo, dopo essere stato volontario in Angola presso una missione salesiana.
Parliamo del calendario: ci può dire qual è la tiratura?
Il Calendario dell’Arma tira circa 1.200.000 copie; la sua storia inizia nel 1928 e le annate vanno a ruba, sia da parte degli estimatori, sia nel mercato dei collezionisti. C’è da rilevare che i cittadini ammirano l’Arma dei Carabinieri e considerano una dimostrazione d’affetto reciproco e un punto di orgoglio possederne il calendario.
L’anno passato ha avuto una risonanza quasi pari a quella di certi calendari illustrati con le più note soubrette del momento… E parlava di solidarietà in modo non convenzionale e decisamente brillante. Quest’anno, quale sarà il tema?
Sarà la storia dell’Arma suddivisa in 19 decenni, che si presentano graficamente come stralci di giornali con cronache e illustrazioni d’epoca, nelle quali sono anche accennati gli avvenimenti della più ampia storia nazionale.
Per ricevere gratuitamente una copia de "Il Carabiniere": tel. 06483780, dal lunedì al venerdì, h. 14 –17.