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Sempre nuove iniziative dell’associazione «Marchini» per i bambini brasiliani
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«Chi ha conosciuto dei bambini veramente poveri, non li può dimenticare»: con questa riflessione si presenta l’Associazione «Carlo Marchini per le opere salesiane a favore dei bambini poveri del Brasile» i cui soci si sono incontrati domenica 25 aprile all’Istituto Salesiano in via Don Bosco per approvare il bilancio consuntivo 2003 e quello preventivo 2004. Nata nel 1992 per iniziativa di un gruppo di amici di Carlo Marchini che hanno voluto così ricordarlo dopo la tragica morte nel Rio Negro, nel nord del Brasile, da allora l’associazione è cresciuta ed ha aiutato migliaia di bambini in tutto il Brasile. Attraverso lo strumento dell’adozione a distanza, ma anche delle donazioni finalizzate alla realizzazione di progetti di grane rilievo sociale, la «Carlo Marchini» ha continuato a crescere. Nel 2003 sono stati raccolti oltre 495.000,00 euro ed è stata raggiunta, dalla nascita, la cifra di quattro milioni 530 mila e 600 euro mentre le spese di gestione nell’anno appena trascorso hanno inciso per una percentuale dell’1.12% sul bilancio. L’Associazione, grazie al contributo di tremila soci sparsi in tutta Italia, sta concretamente aiutando oltre tremila bambini adottati a distanza in varie località del Brasile, che vengono seguiti da suore, missionari e vescovi salesiani. Obiettivo primario della «Marchini» resta sempre quello di alimentare, curare, educare e preparare al lavoro il maggior numero possibile di bambini e giovani accolti nei vari centri. Grazie alla generosità di alcuni amici è stato possibile ristrutturare una parte del piccolo ospedale di Taracuà sul Rio Uapès in Amazzonia; sempre in Amazzonia, alla missione Maturacà, cono stati costruiti bagni, servizi igienici, cucina e nuove aule nella scuola frequentata dai bambini indios yanomami; è stato costruito un oratorio annesso all’asilo «Vasco Papa» a Juina, nel Mato Grosso e a Nova Contagem, dove già esiste il Centro di accoglienza «Chiara Palazzoli», è stato costruito un centro analogo che ospiterà altri 400 bambini. «Abbiamo iniziato costruendo un lavatoio pubblico in una piccola favela senza acqua ed ora seguiamo bambini in una ventina di centri di accoglienza, scuole, asili, oratori e case-famiglia sparsi in diversi stati brasiliani», ricordano i soci. Un bel risultato per l’Associazione nata dall’idea di pochi amici nei primi mesi del 1992.
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